I fattori non genetici alla base della serenità e della felicità

Diversi studi si sono succeduti negli anni cercando di individuare gli “ingredienti segreti” per condurre una vita felice. C’è chi parla di una “scienza della felicità” fondata sulla ricerca delle sue determinanti che vanno al di là dei gusti personali.

Volendo fare una sintesi di queste ricerche, vi presentiamo sotto una elenco dei fattori non genetici che possono aumentare la nostra serenità:

  1. il grado di controllo che si ha sulla propria vita: si è “sequestati” dall’alba al tramonto nel proprio ufficio seguendo istruzioni “dall’alto” e nel poco tempo libero si è assorbiti da “doveri” familiari? O si ha il tempo, la capacità e la possibilità di indirizzare le proprie giornate in base a decisioni proprie? Il grado di controllo sulla propria vita, la possibilità di poter decidere su se stessi, sul proprio presente e futuro e il senso di indipendenza influenzano positivamente la felicità;
  2. lo sviluppo delle proprie potenzialità: realizzarsi per cià che si è, allenando il proprio talento, lasciando spazio alle proprie attitudini è molto importante per vivere felicemente; la curiosità e la passione e una componente imprescindibile per coltivare un benessere interiore;
  3. le relazioni: siamo degli animali sociali e risulta efficace dedicare quotidianamente del tempo per relazionarsi con le persone che ci fanno star bene; più delle virtù celebrari come la voglia di imparare o la curiosità, ad essere correlate positivamente con la felicità sono soprattutto le virtù interpersonali come l’ascolto o la gentilezza;
  4. il reddito: se è vero che ci vuole una certa base finanziaria per realizzare parte dei propri sogni, le ricerche mostrano che i fattori finanziari sono correlati positivamente alla felicità solo fino ad un certo punto: in altre parole, sopra un certo reddito mediano, diventa un fattore trascurabile e non incide più sulla felicità; se si sta nella media, il reddito diventa irrilevante;
  5. la ricerca di un “senso” più ampio: andare oltre il piacere individuale per intercettare un impegno partecipativo per progetti più ampi, come il volontariato, possono incidere significativamente sulla propria serenità.

Ora che hai una “mappa” di riferimento, chiediti pure dove ti collochi: su una scala da 1 a 5, quanto ti senti realizzato in ciascuna delle 5 determinanti della felicità? Dove potresti migliorare? Individua un ambito e immagina una semplice azione (per esempio, risentire un amico/a che non vedi da tempo per coltivare l’ambito relazionale” e proporgli un aperitivo). Fatto il primo passo, vedrai che non è impossible tradurre in azione quotidiana quello che hai imparato leggendo questo articolo, e intraprendere la tua strada per la ricerca di una maggiore serenità.

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